Quando tutto il mondo dorme
di J.A. Rock & Lisa Henry
Trama:
Daniel Whitlock è
terrorizzato all’idea di addormentarsi. E non senza motivo: è sonnambulo, e non
ha coscienza o memoria delle proprie azioni. Incluso l’aver incendiato la casa
di Kenny Cooper, con lui dentro, dopo che Kenny lo ha pestato brutalmente solo
perché gay. Tornato nella piccola cittadina di Logan dopo aver scontato la sua
pena in carcere, Daniel si isola in una casa nel bosco e ogni sera si incatena
al letto.
Come gli altri abitanti
di Logan, il poliziotto Joe Belman non crede all’assurda linea difensiva di
Daniel. Ma dopo averlo salvato da un incendio di rappresaglia, scopre che il
giovane potrebbe non essere quello che tutti pensano, ovvero un assassino, un
bugiardo, un pazzo drogato. Bel si impegna a tenere sotto controllo Daniel ogni
notte, per il bene della popolazione. Lo trova affascinante, ma cerca di
ignorare questi sentimenti.
Eppure, a mano a mano
che Bel viene attirato nel mondo oscuro di Daniel, scopre che gli piace avere
il controllo. E abbandonarsi a Bel dona a Daniel la sola pace che abbia mai
conosciuto. Ma i demoni non lo lasciano stare, e avrà bisogno che il poliziotto
li uccida una volta per tutte. Sempre che lui sia disposto a rischiare ogni
cosa per stare al suo fianco.
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***
Il BDSM sembra andare molto di moda nei libri negli ultimi anni; si trovano
romanzi di ogni genere a riguardo e, pur non essendo un’esperta dell’argomento, mi rendo conto che persino chi scrive sa poco o nulla dell’argomento. La
maggior parte delle volte piuttosto che leggere BDSM sembra di leggere dei
manuali sull'educazione dei cani, per non parlare dei vari cucciolo e cagnolino
con cui i vari slave vengono chiamati, questo per quanto riguarda i libri a
tematica m/m; gli het meglio non commentarli e non fare nomi, ma ovviamente
tutti conoscono saghe tanto famose che spacciano personaggi scialbi e grigi
come dei master e le loro sottomesse sono solo delle donne fragili e prive di
carattere.
Beh, udite udite, il BDSM non è affatto quello che leggete nei libri, almeno
non nella maggior parte di essi, ovvero quelli che vanno tanto di moda
ultimamente.
Tutto questo discorso sul BDSM è perché il libro che mi accingo a
recensire lo ha fra gli avvertimenti.
Dunque il libro in questione, seguendo la trama, dovrebbe affrontare due
argomenti decisamente complessi, il primo come ho detto è il BDSM, mentre il secondo
sono i disturbi del sonno.
Dico dovrebbe, perché da quanto ho letto gli argomenti trattati sono
molteplici e complessi. Argomenti che di solito non vengono inseriti nelle
normali storie d’amore, soprattutto nei romance M/M.
Come al solito mi dilungherò molto su i due argomenti di cui parlavo sopra,
soprattutto per vedere e spiegare se le autrici del romanzo li hanno affrontati
al meglio.
Fatta questa piccola digressione come al solito inizierò con la recensione
vera e propria e vi parlerò del libro, su come è strutturato e dei suoi
protagonisti.
Vi parlerò di una storia complessa, angst e con i suoi momenti drammatici.
Vi parlerò di odio, omofobia e bigottismo. Dell’ignoranza che divampa in
piccole città dove la mentalità è chiusa e fanno fatica a vedere più lontano da
un palmo dal naso.
Dove un’intera città è pronta a odiare un unico ragazzo considerandolo
drogato, pazzo e strano solo perché non comprendono i suoi problemi e non ne
hanno mai sentito parlare.
Torniamo al BDSM, libri
come quelli di E. L. James hanno condotto fuori strada molte persone, molti
lettori che si sono accostati all'argomento per la prima volta. Coloro che sono
vicini a queste pratiche sessuali affermano in primis che il loro è un gioco,
una forma erotica che si sperimenta fra
due persone estremamente affiatate fra loro, complici e che hanno estrema
fiducia l’una con l’altra. Non c’è mai una sottomissione completa, ma più che
altro complicità. Una complicità e una fiducia che porta uno dei due ad
affidarsi completamente al suo Master, al suo compagno.
Altro punto importante è chi fa il BDSM: nell'immaginario popolare tutti pensano sia una forma di perversione, ma non è così, assolutamente; è una pratica erotica che in Italia è praticata da quasi 4 milioni di persone e un punto fondamentale per praticarlo, oltre all'estrema fiducia nel proprio partner, è che nessuno dei due sia costretto a farlo, deve essere una libera scelta di entrambi, tanto da portare al piacere entrambi. Ovviamente in queste pratiche, in questi giochi ognuno ha il proprio ruolo, quello dove un membro della coppia porta a prevalere sull'altro, ma non sempre e non nella vita di tutti i giorni, solamente durante i loro giochi.
Ora per parlare a pieno di queste pratiche servirebbe molto più di un trafiletto, forse anche qualcuno che ne sappia decisamente molto più di me, ma tutto questo serve per quando vi parlerò approfonditamente del libro.
Altro punto importante è chi fa il BDSM: nell'immaginario popolare tutti pensano sia una forma di perversione, ma non è così, assolutamente; è una pratica erotica che in Italia è praticata da quasi 4 milioni di persone e un punto fondamentale per praticarlo, oltre all'estrema fiducia nel proprio partner, è che nessuno dei due sia costretto a farlo, deve essere una libera scelta di entrambi, tanto da portare al piacere entrambi. Ovviamente in queste pratiche, in questi giochi ognuno ha il proprio ruolo, quello dove un membro della coppia porta a prevalere sull'altro, ma non sempre e non nella vita di tutti i giorni, solamente durante i loro giochi.
Ora per parlare a pieno di queste pratiche servirebbe molto più di un trafiletto, forse anche qualcuno che ne sappia decisamente molto più di me, ma tutto questo serve per quando vi parlerò approfonditamente del libro.
Altro punto di cui voglio parlare prima
di approfondire è la ricerca che bisogna fare quando si parla di determinati
argomenti, quello come sopra, il BDSM, ma anche argomenti come malattia o disturbi
vari; di certo non si può scrivere a caso senza prima essersi documentati e
aver fatto le dovute ricerche. Essendo romanzi di certo non bisogna scrivere un
trattato specifico, ma almeno essere precisi e corretti sull'argomento di cui
si sta parlando. Quindi ora passo un attimino a spiegare, dopo alcune ricerche
in rete, cosa sono i disturbi del sonno; ne seguirà un link ad alcune paginette
dove tutto è spiegato per bene, nel caso qualcuno fosse interessato a saperne
di più.
Partiamo con il dire che i disturbi del
sonno non sono affatto una malattia. Proprio come dice la parola sono disturbi, piccoli
problemi che possono colpire determinati soggetti, ma raramente sono legati a
disturbi neurologici o psichiatrici.
Il sonnambulismo si manifesta per la
maggior parte delle volte in bambini dai 3 ai 12 anni di età e in
genere il problema si risolve da solo con l’arrivo della pubertà. Negli adulti come problema è raro, e il
sonnambulismo potrebbe essere un disturbo ossessivo-compulsivo della
personalità, legato quindi al problema del controllo. Il soggetto sonnambulo
pertanto si alza dal letto ed effettua atteggiamenti ripetitivi, di tutti i
giorni, mangiare, camminare, vestirsi. In questi casi non bisogna mai
svegliare il soggetto sonnambulo, ma prenderlo dolcemente e riaccompagnarlo a
letto.
Non ci sono cure
per il sonnambulismo perché non è una malattia. Semmai, soprattutto per gli
adulti, se il soggetto è molto stressato può cercare di trovare sollievo al suo
stato di tensione e ipereccitabilità o intraprendere un percorso terapeutico in
caso di disturbo ossessivo-compulsivo della personalità.
Abbiamo finito
con le piccole lezioncine e gli sproloqui vari, ora posso iniziare con la
recensione vera e propria. Mi spiace avervi tediato con queste parti che
apparentemente sembrano inutili, ma ho preferito inserirle, anche perché mi
dilungherò un pochino in questa recensione.
Partiamo dal
punto che ho apprezzato il libro, e anche molto, mi ha fatto piangere
tantissimo e in trecento pagine affronta molti argomenti e non tutti sono
legati al BDSM e ai disturbi del sonno. Si parla di bullismo, di omofobia, di
mentalità ristretta e di odio. Insomma, in quello che pensavo fosse un romance
ci sono molteplici argomenti che mi hanno lasciato veramente di stucco e quindi
ho voluto veramente approfondire il tutto. L’ho fatto anche per me,
intendiamoci, perché non sono propriamente esperta di nessuno dei due argomenti
che ho spiegato sopra e che pensavo fossero il filo conduttore dell’intero
romanzo. Ma leggendo mi sono resa conto che il filo conduttore di questa storia
è molto più complesso, come è semplicistico limitare un rapporto BDSM quello che
man mano nasce fra i due protagonisti Daniel e Bel.
Daniel è un uomo
adulto, un uomo che ai fatti del libro ha molti problemi, il disturbo del sonno
lo ha perseguitato per tutta la vita, sin da quando era bambino, ma al momento
è solo un problema, poi c’è tutto il resto, quello che è scaturito dopo, non
solo per il suo disturbo. La parte del disturbo del sonno la trovo ben
trattata, come ho scritto e ho scoperto nelle mie ricerche forse è un po’ più
accentuata e resa più turbolenta di quello che realmente è nella realtà, ma
penso anche che anche questo genere di disturbi varino da persona a persona. E
penso che per Daniel sia peggiorato con il passare degli anni. Da bambino i
genitori non lo hanno preso come un problema, come se fosse colpa del figlio quanto
accadeva mentre lui dormiva; la cosa che mi ha lasciato senza parole, perché è
un atteggiamento possibile e che farebbero in molti, è stata la decisione della
madre di portarlo dal prete invece che dal medico. Come se i problemi di suo
figlio potessero essere risolti parlando con un prete, bah.
Penso che la
totale mancanza di fiducia e di empatia da parte dei genitori abbia reso con il
tempo insicuro Daniel; i primi a considerarlo malato e strano sono loro,
pertanto quello che doveva essere un problema che man mano sarebbe passato con
la pubertà lo ha perseguitato per tutta la vita, agitandolo, rendendolo ansioso
e pertanto stressandolo. Il suo essere diverso sotto molti punti di vista poi
ha peggiorato la sua vita anche quando era sveglio, il suo essere gay lo ha
portato a essere soggetto di prese in giro e bullismo, fino a quando tutto non
è scaturito in una violenza, in un pestaggio che ha segnato profondamente il
ragazzo.
Il suo
subconscio in seguito lo ha portato a fare qualcosa di molto stupido, di cui
lui non ricorda nulla, ma per cui si sente in colpa e così aumentano i
problemi, tutto si accumula: la solitudine, visto che, tornato in città dopo
aver scontato la sua pena, tutti lo odiano e lo allontanano. C’è il senso di
colpa per quello che ha fatto; non lo ricorda, ma sa di aver ucciso una persona
e poi la carenza di sonno, già perché se prima non era un problema, ora si è
aggiunta l’ansia di poter fare del male a qualcuno, che mentre dorme potrebbe
uccidere ed è un pensiero che non lo abbandona mai e infine gli incubi, la
paura costante. Sono tutte cose che portano Daniel sull'orlo del baratro,
eppure lui cerca di andare avanti, di sopravvivere. Mai una volta ha pensato di
farla finita; ha creduto che se fosse morto sarebbe stato meglio, ma mai una
sola volta ha cercato di togliersi la vita. Secondo me questo atteggiamento lo
rende un personaggio interessante, anche decisamente forte caratterialmente,
visto che dopo quanto gli è accaduto ancora non è crollato.
Daniel pensa
anche che deve soffrire e provare dolore per quello che ha fatto, ma io sono
del parere che per ogni azione ci sono delle conseguenze. Non dico che uccidere
sia giusto, assolutamente no, ma Kenny Cooper era un bullo, un uomo violento
che ha quasi ucciso Daniel terrorizzandolo e facendolo finire in ospedale per
molto tempo. Probabilmente, se lui si fosse comportato in maniera differente, nel
subconscio di Daniel, quella parte in cui relegava ogni sentimento, l’odio non
sarebbe venuta a galla e non avrebbe incendiato la casa con Kenny dentro. C’è
un famosissimo detto che dice "Chi semina vento, raccoglie tempesta". Kenny fino a
quel momento non era mai stato punito, nemmeno per aver quasi ucciso Daniel. Si
riteneva in diritto di poter fare tutto quello che voleva perché Daniel agli
occhi di tutti era strano e perché gay, anche la polizia non ha fatto nulla e
alla fine, anche se nel modo più errato, l’odio di Daniel è venuto a galla,
mentre dormiva, lo faceva inconsapevolmente, mosso dalla paura, ma lo ha
portato a uccidere.
Quell'avvenimento di cui non ricorda nulla ha segnato la sua vita inevitabilmente ed anche questa volta le persone che dovevano essergli vicine lo hanno abbandonato, incolpandolo prima di essere stato picchiato e poi vergognandosi di quello che aveva fatto e della sua presunta follia.
Una mia amica, quando gli ho parlato della trama e gli ho raccontato più o meno cosa accadeva
nel libro, mi ha detto: ma possibile che siamo nel 2017 e questo poveraccio non
ha ricevuto nessun tipo di aiuto per questo disturbo?
Ammetto di
averci pensato anche io, questa parte è un tantino nebulosa all’interno del
romanzo, ma da quanto ho capito l’unico modo con cui hanno curato Daniel è con
delle medicine, cose che non lo rendevano lucido e faceva fatica a rendersi
conto di quando era sveglio e quando no. Anche in prigione lo curavano con
quelle ed è accaduto qualcosa, un altro prigioniero deve avergli fatto del
male, ma hanno minimizzato anche in quel caso, affermando che fosse stato solo
un sogno.
E così Daniel
per tutta la vita ha cercato di trovare metodi alternativi per dormire, e qui
entra in gioco in BDSM.
Con il suo ex lo
praticava, anche se non lo eccitava la cosa.
Alla fine si
arriva a capire che Daniel ha bisogno di qualcuno che gli detti delle regole,
questa routine lo tranquillizza portandolo poi a essere più tranquillo la
notte. Il dolore lo cerca solo perché pensa di dover essere punito, di dover
espiare ancora un crimine di cui non ricorda nulla e perché crede sia l’unico
modo per riuscire a dormire e a tenere sotto controllo il suo sonnambulismo.
Da parte su Bel
trova eccitante dare ordini, è una sorta di BDSM molto soft il loro, ma lui di
certo non è un master, come Daniel non è un sottomesso. Però ammetto che mi
piace come è stata trattata questa parte, non si è spinta come una vera e
propria dominazione, tutt'altro e alla fine ha portato i due a conoscersi e a
fidarsi l’uno dell’altro.
Ha portato Bel,
che anche lui di difetti ne ha, ma penso che avrebbero potuto farlo santo, ad
avere una pazienza infinita, e una sorta di forza, io sarei crollata per la
stanchezza alla seconda notte insonne.
Il libro nel suo
complesso mi è piaciuto molto; la trama è lineare, non originalissima, ma
perché dal mio punto di vista è molto reale, sia per i problemi di Daniel, ma
soprattutto per quello che è costretto a sopportare per via degli altri. L’odio
costante, la solitudine e la derisione. In un paesino piccolo come quello dove
abita, un tipo come lui non è mai stato al sicuro dalle prese in giro, dall’essere
schernito e allontanato e, ora come ora, considerato un assassino che non ha
pagato il suo debito con la giustizia, ma che le è sfuggito con una scusa è
ancora più odiato.
È reale il
bigottismo e l’ignoranza delle persone, partendo dai familiari di Daniel, per
poi passare per tutti coloro che vivono lì.
Persino Bel, che
man mano si ricrede sul ragazzo, all'inizio pensava che in qualche modo avesse
raggirato la legge e dentro di lui per molto tempo, anche se ne ha la
dimostrazione davanti agli occhi, continua ad avere lo stesso pensiero.
Ho apprezzato
anche tantissimo il modo in cui è impostato, soprattutto dal punto di vista di
Daniel, i momenti in cui lui è addormentato o ha degli incubi sono fatti molto
bene, si avverte la sua paura, la tensione, il disagio che si trasmette in
tutto il suo corpo. L’introspezione dei personaggi, i loro sentimenti, Bel, ad
esempio, non è un tipo affettuoso, da baci e abbracci, eppure man mano anche il
suo carattere cambia, nutre del sincero affetto per Daniel e sviluppa un senso
di protezione verso di lui che man mano si trasforma in qualcosa di più
profondo.
Il finale poi
penso che sia perfetto. Tempo addietro qualcuno mi ha detto che scrivere i
finali dei libri è una specie di arte e non tutti sono in grado, in questo caso
le due autrici sono riuscite a farlo in maniera esemplare riprendendosi da
quanto è accaduto in due o tre capitoli precedenti che era abbastanza scontato.
Tornando al finale, è particolare, reale. Non il solito e vissero tutto felici e contenti, mentre il povero Daniel viene di nuovo accettato dalla comunità e improvvisamente tutti cambiano opinione su di lui, sugli omosessuali e sul suo disturbo, facendo ammenda su quanto accaduto e pensato. No, non è per nulla così, è più reale, più vero e al tempo stesso ha un lieto fine. Lascia aperta una speranza sul futuro, sul fatto che Daniel possa riprendersi e iniziare a vivere serenamente e che le persone, non tutte, ma almeno quelle che gli sono vicino inizino a vederlo come un uomo normale e non come un tipo strano e un assassino.
Consiglio
vivamente questo libro, per gli argomenti che tratta, per il suo essere reale.
è una lettura splendida e coinvolgente. Vi consiglio anche di tenere vicino una
buona dose di fazzoletti, perché forse io sono di lacrima facile, ma alcune
parti mi hanno fatto piangere tantissimo.
Questo si merita
cinque piume piene <3 e tanti cuori da parte mia.
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