Ebbene, eccomi con una nuova recensione; ora, la storia della lettura di questo libro è un po’ confusa: è il terzo di una serie, con personaggi differenti ogni libro, ma ricorrenti, pertanto non ero molto convinta di poterlo leggere e comprendere al meglio, tanto che mi sono fatta mandare anche i primi due dei quali arriveranno le recensioni nei prossimi giorni. Apro il primo libro e la storia mi sembrava familiare, guardo la copertina e mi dico anche questa lo è; bene, a metà libro mi sono resa conto che lo avevo già letto, sono un caso disperato lo so. Lo avevo letto appena uscito anni fa, mi era piaciuto e poi lo avevo totalmente rimosso, non so bene come mai. Ilaria mi fa: ma il secondo come mai non lo hai letto?
Bella domanda, penso che non mi sia accorta della sua uscita, mille altri libri da leggere, il mio rincoglionimento più totale, insomma i motivi sono vari e molteplici.
Comunque, qui di seguito, in ordine potete trovare i link dei primi due libri della serie The Boyfriend Chronicles.
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Trama:
Noah Tanner ama la vita e gli uomini gay che la vivono. Anche i bisessuali sono fantastici. Gli incerti? Ancora meglio. Le avventure vanno e vengono come date su un calendario, ma i suoi amici e la sua vocazione non cambiano mai. Ha passato anni a raccogliere fondi per i senzatetto di San Francisco in onore del suo fidanzato morto. Assicurarsi il successo di un esclusivo evento di beneficenza è al momento la sua priorità numero uno. Ha quasi raggiunto il suo obiettivo, ma uno dei partecipanti all’asta, il dottor Kyland Davis, deliziosamente trasandato e terribilmente sexy, si sta rivelando una notevole distrazione.
Chirurgo texano con i piedi per terra, Ky Davis preferisce i suoi logori stivali Stetson ai Louboutin. Ha sacrificato molto per aiutare a crescere le sue sorelle, arrivando a tenere segreto il suo orientamento sessuale. Dopo l’anno difficile vissuto da sua sorella, farebbe qualunque cosa per vederla di nuovo sorridere, perfino accettare di prendere parte alla raccolta fondi che lei sta organizzando per lavoro. Purtroppo, il conseguente rinnovamento del suo look a opera del bellissimo e irriverente Noah Tanner potrebbe essere la sua rovina…
Link acquisto: Un fidanzato da rinnovare
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Recensire questo libro sarà difficile, semplicemente perché sono dieci minuti che guardo lo schermo decidendo da che punto voglio partire, come iniziare questo commento. Ho tante cose da dire, eppure non vorrei ripetermi o peggio dimenticarne qualcuna.
Di questo libro, leggendo la trama, si potrebbe pensare che sia una storia banale con i soliti cliché e gli stessi avvenimenti di molti altri romance m/m. Una storia d’amore con i suoi pro e contro e con qualche difficoltà prima che i due protagonisti raggiungano il tanto agognato happy ending. Forse in parte è così, alla fine l’intera trama si basa su quello, sull’incontro dei due ragazzi, sul loro avvicinarsi, eppure c’è anche dell’altro. C’è l’introspezione dei due protagonisti, il passato di entrambi decisamente pesante che fa da fardello al loro presente, come se volesse tenerli bloccati in un limbo, in un eterno loop dal quale non riescono o non vogliono uscire.
Noah e Ky sono due uomini completamente agli antipodi, sia a livello caratteriale, che di comportamento e anche come modo di vivere; come si dice gli opposti si attraggono, non so se sia o meno una grande verità, ma è quanto accade nel romanzo, unico problema è che Noah non va mai due volte con lo stesso uomo, mentre per Ky i rapporti con gli uomini sono ancor più complicati, visto che nessuno sa della sua omosessualità.
Entrambi, come ho accennato sopra, si portano dietro un passato doloroso, momenti che non riescono a dimenticare e che non sono riusciti a superare. Per Ky è la morte della madre, il rapporto con il patrigno omofobo in un Texas che non è quello gaio di molti libri. Un giovane ragazzo quindicenne rimasto solo, che alla fine decide di nascondere e reprimere ciò che realmente è per non rimanere solo, ma soprattutto per non perdere le sue sorelle più piccole e per seguire quanto gli diceva la madre, ovvero che la famiglia era tutto.
Dall’altro lato c’è Noah, un uomo adulto, ricco, elegante. Un vero uragano, incapace di stare zitto e di dire tutto ciò che pensa. Un uomo che, pur vivendo nel lusso, ha un passato doloroso, ha perso colui che amava e, anche dopo anni, fatica a superare il dolore e senso di colpa. E proprio questo dolore e la colpa lo portano a divertirsi, ad attaccarsi all’alcol, ma non a dare una possibilità a un altro uomo, in modo di poter vivere un nuovo amore.
Sembra che Noah voglia punirsi ogni giorno della sua vita senza uscire da quell’abisso in cui sta sprofondando giorno dopo giorno.
Il suo svagarsi, il suo cercare sesso senza impegno lo porta anche ad avere delle brutte esperienze, momenti che si accumulano al dolore per la perdita e che Noah, invece di affrontare, cerca di dimenticare, di nasconderli in un angolo lontano della mente e non pensarci.
Ed ecco che due uomini, all’apparenza forti, si incontrano per caso o per destino, o forse per entrambi i motivi. Un incontro che cambierà la loro vita, che li farà soffrire, ma saranno anche costretti a fare i conti con loro stessi, con i loro sentimenti e con il passato, senza più nascondersi, scappare e cercare di rimuovere le brutte esperienze.
Il libro, leggendo la trama, potrebbe sembrare la solita storia, un susseguirsi di cliché che come ho scritto porta al lieto fine. In molti altre mie recensioni ho anche affermato che solitamente i cliché non sono un male, si può partire da quelli e sviluppare una storia con personaggi approfonditi, complessi, che vengono descritti in maniera magistrale dall’autore. In questo caso è quanto accaduto. La storia inizia con un incontro, con un’attrazione e due uomini che si ritrovano in giro per cambiare il look al tipico uomo del Texas, che non è un cowboy, ma lo stile è quello e non c’è verso di farglielo cambiare.
Il rapportarsi di Noah e Ky a inizio libro mi è veramente piaciuto; Noah è un personaggio, fa ridere, sorridere, tanto da far desiderare a chiunque di avere un amico così, qualcuno che riesce a non farti deprimere mai. Ky, da parte sua, è decisamente molto più ombroso e non è dovuto al passato, ma proprio al carattere e all’ambiente in cui è cresciuto, pertanto leggere di loro due insieme è qualcosa di esilarante; ora, non ho idea di come alcune uscite di Noah fossero in lingua originale, ma devo dire che la traduttrice ha fatto veramente un ottimo lavoro. Ha fatto trapelare la malizia del personaggio, il suo lato ironico, ma anche quello malinconico, come è trapelato benissimo il lato ombroso e serio di Ky, ma che man mano sembra sbocciare stando accanto all’altro.
Insieme, conoscendosi, si migliorano, si avvicinano, eppure questa attrazione porta anche ad altro. Perché, se l’avventura di una notte, di un pomeriggio o di poche ore non fa riflettere, l’amicizia con l’attrazione e i sentimenti che nascono portano i due a porsi delle domande, a preoccuparsi per l’altro e fanno riemergere il passato e i brutti ricordi. Arrivati a questo punto la leggerezza della storia per un po’ svanisce, lascia spazio a problemi seri, si parla di omofobia, ma anche di senso di colpa e del dolore per la perdita di qualcuno amato.
Oltre la metà del libro si alternano in maniera molto più frequente momenti di dolcezza ad alcuni molto più toccanti e seri. Discorsi che portano i due personaggi a riflettere e a prendere decisioni importanti per la loro vita, per riuscire ad andare avanti e lasciarsi finalmente il passato alle spalle.
Lo stile della Jaymes è pulito e i suoi libri mi piacciono; dopo che mi sono ricordata il primo, mi sono anche ricordata che lo avevo apprezzato molto, lo stesso vale per questo. Mi piace il modo in cui scrive, descrive i luoghi dove si muovono i suoi personaggi, ma soprattutto apprezzo questi ultimi, come sono caratterizzati e le varie sfaccettature del loro carattere. Molti scrittori, più o meno esperti, si fossilizzano a dare un unico atteggiamento ai loro personaggi, pertanto se ce n'è uno con un carattere ombroso, questo rimarrà imbronciato e scontroso per trecento pagine di libro, cosa che invece non accade con i personaggi di questa autrice. Loro sono complessi, ben caratterizzati e, anche se in alcuni casi sono portati più per un determinato stato d’animo, non hanno solo quello. Come esempio porto Ky: lui è un tipo abbastanza chiuso, un po’ per carattere, un po’ per il luogo dove è cresciuto, un po’ per paura di dire troppo su di sé, eppure questo suo lato ombroso, accanto a Noah, lascia spazio anche a un carattere spiritoso e malizioso.
Si parla di omofobia e di come la paura di rimanere solo possa portare un ragazzino quindicenne a reprimere quello che è e ad accettare ogni tipo di offesa: sia a parole che fisica.
E alla fine si parla degli strascichi che rimangono sulle persone, dopo aver affrontato tutto questo, di come sono riusciti a superarli o di come non desiderano farlo, per punirsi, per rimanere aggrappati a un passato e a qualcuno che non tornerà.
Consiglio vivamente questo libro, per quell’alternarsi di momenti leggeri e angst che lo rendono completo, stupendo e che mi ha fatto innamorare dei personaggi. E poi lo consiglio per questi, completi e ben caratterizzati, veramente una splendida lettura.
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